Le delicate operazioni di messa in sicurezza del Volto Santo relative ai primi mesi di lavoro. In questa sezione documenteremo le fasi più importanti attraverso fotografie accompagnate da brevi testi descrittivi
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La documentazione fotografica effettuata prima del restauro mostra alcuni punti in cui sono avvenute delle cadute del colore, in alcuni casi fino a rendere visibile l’incamottatura sottostante la pellicola pittorica, ovvero una tela di lino applicata sul legno per evitare che la stesura pittorica subisse danni da possibili piccole deformazioni e assestamenti del legno nel corso del tempo.



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Allestimento ponteggio nel tempietto del Volto Santo
Le prime operazioni sono state l’allestimento del cantiere con la protezione dell’altare settecentesco realizzato su disegno di Filippo Juvarra e la realizzazione di un ponteggio interno a più livelli, per permettere ai restauratori di raggiungere anche le parti più alte del manufatto.



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Rimozione delle grate e delle lesene interne al tempietto.
Per avere maggiore spazio per le operazioni di movimentazione del crocifisso ed evitare rischi di danneggiamento agli arredi interni si è deciso di rimuovere le grate delle porte laterali e le lesene di legno dorato che le incorniciavano nella parte interna del tempietto.




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Rimozione angeli e corona
Per mettere in sicurezza il crocifisso è stato opportuno rimuovere la corona gli angeli realizzati da Augusto Passaglia nel XIX secolo, che saranno successivamente restaurati.


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Scansione 3d del Volto Santo
Prima di procedere alla protezione della pellicola pittorica del Volto Santo si è deciso di realizzare una completa scansione 3d del crocifisso.


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Velinatura
Per proteggere l’opera in previsione della movimentazione è stato necessario procedere con la velinatura, ovvero l'applicazione di uno strato di pellicola protettiva sulla superficie dipinta per evitare danni e distacchi di colore nelle fasi successive.




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Rimozione dei tessuti del baldacchino e del Fondale
Per movimentare il Volto Santo si è reso necessario rimuovere il baldacchino e il fondale ricoperto di stoffa che fa da sfondo alla scultura. Dopo la numerazione e segnatura di tutte le parti metalliche presenti sul baldacchino e sul fondale si è operata la loro rimozione, a cui è seguita quella dei tessuti successivamente soggetti a pulitura.





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Movimentazione
Finite le operazioni preliminari per la rimozione di tutti gli ingombri nella cappella e la messa in sicurezza del crocifisso, è stata montata all’interno del tempietto una struttura dotata di due argani, utilizzati per sollevare l’opera, opportunamente imbragata con un apposito sistema. Fatto passare sopra l’altare il Volto Santo è stato calato e fatto uscire dall’apertura laterale del Tempietto; tramite un carrello ha attraversato la navata ed è stato collocato nel laboratorio di restauro allestito nel transetto.




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Trattamento anossico
Allo scopo di inibire nel tempo eventuali attacchi futuri da parte di insetti xilofagi, la scultura è stata disinfestata tramite anossia, solo a scopo preventivo, non essendo stata oggetto di attacchi importanti. Il crocifisso è stato avvolto in un film dotato di valvole con le quali si è creata un’atmosfera protettiva immettendo l’azoto che ha sostituito progressivamente l’ossigeno.


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Rimozione delle veline
Prima del restauro vero e proprio e della campagna diagnostica si procede alla rimozione delle veline, poste per proteggere la pittura durante le delicate fasi di movimentazione del crocifisso dal Tempietto al laboratorio di restauro allestito nel transetto della Cattedrale


